Giappone

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Dicono che il Giappone sia nato da una spada. Dicono che gli antichi dei hanno immerso una lama di corallo nell’oceano e che al momento di estrarla, quattro gocce perfette sono cadute nel mare, e che quelle gocce sono diventate le isole del Giappone.

Simon graham – L’ultimo samurai

Leggende e film a parte, il Giappone è una terra meravigliosa, in cui futuro e tradizione coesistono, si incrociano, si accavallano.

È stato bellissimo sorprenderci stupiti e incantati a guardare il padiglione d’oro (Kinkaku-ji) e sperimentare, quasi commossi, la gentilezza di perfetti sconosciuti.

A Kyoto, capitale artistica e culturale, città dai mille templi, dove sono state gettate le fondamenta di quella cultura tradizionale giapponese così come la intendiamo noi occidentali, abbiamo visto molto, spero di aver anche solo in parte catturato quelle atmosfere nelle foto in fondo all’articolo; le passeggiate serali a Gion, il quartiere delle Geishe, la natura, rispettata, che circondava i templi shintoisti e buddisti, lo splendore del padiglione d’oro, l’atmosfera unica del tempio shintoista del Fushimi Inari-taisha e la sua lunghissima fila di torii che creano un tunnel di circa 4km.

Nara, città non lontana da Kyoto, ospitante il budda più grande del Giappone, circondato da un parco dove vivono migliaia di cervi a contatto con i Sapiens.

Kanazawa cittadina in cui abbiamo fatto un salto indietro nel tempo visitando una casa di un samurai della zona, e visto un magico giardino, con delle spettacolari carpe nishikigoi; per poi vedere la stazione, in cui un monumentale torii in legno sorregge una maestosa struttura in acciaio e vetro…tradizione-modernità… quelle cose là.

Shirakawa-go, piccolo paesino di montagna, abitato da contadini, caratterizzato da costruzioni con tetto in paglia dal doppio spiovente, patrimonio UNESCO. Una cosa magnifica passeggiare lì, tra risaie, case di un tempo per legge mantenute in ottimo stato e con interventi di manutenzione effettuati con i mezzi e i materiali di un tempo.

Takayama, e il ryokan, ovvero come ci si vestiva, si mangiava e dormiva nel giappone tradizionale… i futon appoggiati direttamente sul tatami, i cuscini cilindrici, i piatti che vedevamo mangiare solo nei cartoni animati di quando eravamo ragazzini.

Hakone, una  località dove puoi immergerti in una pace e tranquillità senza precedenti. Il lago Ashinoko fa da cornice al monte Fuji, che è visibile nelle giornate serene… ovviamente noi abbiamo beccato la nebbia… ma magari la prossima volta…

Tokyo, la capitale, protesa verso il futuro, enorme con la sua area metropolitana raggiunge i 35milioni di abitanti; la sola città ne conta 13milioni. Divisa in 23 quartieri è una metropoli vibrante, ricca di vita, venendo da Kyoto, Shirakawa-go, Hakone è una sberla in pieno viso, un’overdose di rumori, colori, profumi, persone.

Ecco le persone, uno degli aspetti del giappone che più mi ha dato da pensare, sono sempre così? È possibile che, mediamente, siano tutti così gentili? Gesti semplici di cui siamo stati testimoni, ma anche racconti delle tradizioni locali, ci hanno dipinto una società educata, rispettosa, umana come non mi è capitato di vedere da molto molto tempo, perché è da molto molto tempo che non lascio l’Italia. Abbiamo tanto da imparare da un popolo come quello giapponese, dovremmo scendere un po’ dal piedistallo sul quale ci sentiamo quando ci confrontiamo con gli altri, magari potrebbe essere più semplice aiutare il prossimo.

Quando è maturo, anche il riso, abbassa la testa

proverbio giapponese

Di seguito solo qualche scatto che ho preferito rispetto agli altri.

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